Ito Digitale è un volume appartenente alla collana di libri “Information Technology Revolution in Architettura” . Il tema centrale di questo testo è l’utilizzo degli strumenti informatici nell’elaborazione del progetto che Toyo Ito è stato uno dei primi architetti a mettere in evidenza la questione dell’elettronica a cui l’architettura del nuovo millennio deve far riferimento.
In questo libro sono esaminate le più importanti opere progettate dall’architetto giapponese. Infatti, nel 1986 a Yokohama, Ito costruisce la Torre dei Venti. È un'architettura molto innovativa che, per soluzioni formali e tecnologie impiegate, rivela tutta la contemporaneità delle opere del XXI secolo. Non si è trattata di una progettazione ex-novo, ma di un intervento sulla preesistente torre in cemento armato, costruita negli anni '60, che fungeva da serbatoio dell'acqua per l'impianto di condizionamento del centro commerciale sottostante. L’idea di Toyo Ito prevedeva di trasformare l'anonima costruzione in un forte segno urbano, utilizzando la luce come elemento dominante in maniera tale da mantenere vivo il rapporto con la città anche di notte. Quindi la luce è concepita non solo un elemento funzionale, ma parte integrante dell'architettura e del progetto.
Nel 2001, Ito progetta la Mediateca di Sendai in Giappone, un edificio interamente vetrato, caratterizzato da “tubi” irregolari che attraversano i sei piani. La copertura è una piastra di cemento che è sostenuta da pilastri a forma circolare, cavi all'interno e costituiti da molti elementi leggeri. Tale struttura consente alla luce di penetrare all'interno quasi annullando tutti gli elementi strutturali, dando l'impressione di un edificio privo di gravità, quasi sospeso su sottili appoggi.
Nel 2002 l’architetto progetta due opere architettoniche: il Padiglione della Serpentine Gallery a Londra e il Padiglione di Bruges in Belgio. La prima opera è stata progettata con l’intento di realizzare una struttura senza sostegni interni. Infatti, la struttura, costituita da un sistema reticolare in barre di acciaio, è ottenuta dall’elaborazione dell’algoritmo di un quadrato che si espande mentre ruota. Il tutto definisce una superficie continua che funge sia da elemento strutturale sia da elemento decorativo.
Nella seconda opera, l’architetto lavora sul concetto di superficie che piegandosi a forma di "U”, crea un passaggio. La struttura è costituita da semplici pannelli alveolare di alluminio, rinforzati con fogli ovali di alluminio che riequilibrano la struttura aumentandone la sua rigidezza. La disposizione di questi ovali creano un effetto armonico condizionato dai giochi di luce e di ombre che ne modificano l’impatto con l’esterno.
Una delle più importanti opere architettoniche progettate da Toyo Ito è l’edificio realizzato per il marchio Tod a Tokyo nel 2004. L’elemento caratterizzante quest’architettura è la natura: una serie di alberi sovrapposti configurano l’involucro dell’edificio, definendone la struttura in cemento. L’architetto decide di utilizzare il cemento per distinguere l’edificio dall'ambiente costruito circostante, popolato d’imponenti costruzioni vetrate. Non utilizza un sistema strutturale murario massiccio, ma un sistema fatto di linee che simula tanti rami di alberi che s’intrecciano e generano una facciata dinamica realizzata con cemento e vetro.